Sviluppare un sito web - Sviluppo software e web

Sviluppo software e web

Sviluppare un sito web

Indice

  1. HTML: la base per ogni sito web
  2. Le origini e lo sviluppo dell’HTML
  3. HTML e CSS: due linguaggi complementari
  4. Da CSS 2 a CSS 3
  5. Javascript e il tag script

 

 

HTML: la base per ogni sito web

HTML, acronimo di HyperText Markup Language, letteralmente viene tradotto come linguaggio a marcatori per ipertesti, è un linguaggio che consente di indicare come disporre gli elementi all’interno di una pagina web.

Nello specifico, per ipertesto si intende una pagina web, la quale contiene al suo interno più tipologie di contenuti.

Ogni pagina web è, quindi, intesa come un testo complesso in quanto al suo interno sono presenti svariati contenuti quali testi, immagini, video, link e così via.

Pertanto, l’HTML non è un vero e proprio linguaggio di programmazione, bensì si tratta di un linguaggio di markup, ovvero un linguaggio di marcatura o di contrassegno.

Nato per la formattazione e per l’impaginazione di documenti ipertestuali, ad oggi l’HTML si configura come il principale linguaggio per la pubblicazione di pagine web e, con l’ausilio di ulteriori linguaggi di programmazione quali PHP e Javascript, quale strumento per la realizzazione di contenuti mobile.

In quanto linguaggio di formattazione, l’HTML è in grado di strutturare i contenuti testuali di una pagina web al fine di gestirne i contenuti, associandone allo stesso tempo la struttura grafica, ovvero il layout di una pagina web.

 

 

Le origini e lo sviluppo dell’HTML

Sviluppato negli anni Novanta da Tim Berners-Lee presso l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare (CERN), a Ginevra, l’HTML viene ideato unitamente al protocollo HTTP quale progetto per la pubblicazione di ipertesti.

HTML e HTTP, protocollo dedicato al trasferimento di documenti in formato HTML, successivamente diedero vita ad altri importanti progetti quali il server web HTTPD e alla nascita del primo browser, ossia il World Wide Web.

In pochissimi anni il linguaggio HTML, così come l’interno progetto di Berners-Lee, ebbe una forte diffusione.
Infatti, in seguito ai suoi primi utilizzi commerciali e al crescente sviluppo di Internet, l’HTML ha subito molte modiche e miglioramenti nel corso degli anni.

La prima versione ufficiale fu resa pubblica nel 1993 da Berners-Lee e dai suoi colleghi dell’istituto CERN. Solo un anno dopo, nel 1994, il progetto divenne prerogativa del World Wide Web Consortium (W3C), quale organizzazione internazionale non governativa il cui scopo è sviluppare tutte le potenzialità del World Wide Web.

D’allora, seguirono numerose versioni dell’HTML, a partire dalla versione 3.0 fino alla versione 4.0, pubblicata nel 1998.

Eppure, la penultima versione ufficiale, nonché la versione 4.01, pubblicata nel 1999, rende concreto l’intero lavoro eseguito nel decennio precedente, un lavoro che vede l’HTML quale linguaggio di formattazione come entità separata dai fogli di stile CSS.

In questo senso l’HTML andava definendosi sempre più quale linguaggio atto a definire il contenuto logico e non l’aspetto finale di un documento.

La distinzione tra contenuto e aspetto finale di un documento concesse, infatti, di rappresentare gli stessi contenuti, tramite appositi browser e dispositivi, in maniera coerente nonostante le diverse dimensioni e capacità grafiche dei dispositivi.

Tutto questo ha reso possibile, ad oggi, una diffusione capillare del web.

Nel 2014 fu pubblicata l’attuale e ultima versione HTML5 la quale, frutto di circa dieci anni di lavori tra l’organizzazione W3C e un secondo gruppo formato da Apple, Mozilla Foundation, Opera Software e Google, prevede la possibilità di incorporare all’interno dei documenti HTML molte tecnologie.

In particolare, lo sviluppo dell’ultima versione ha reso possibile aggiungere al documento ipertestuale un controllo nettamente più preciso in termini di struttura grafica tramite i fogli di stile CSS, di interazioni dinamiche con l’utente tramite Javascript, di animazioni interattive e di contenuti multimediali rispettivamente attraverso l’utilizzo di quelle che sono le tecnologie XML e JSON.

 

 

HTML e CSS: due linguaggi complementari

Nonostante l’importante cambio di paradigma conseguente allo sviluppo di nuove versioni HTML, ampliate e migliorate nel corso degli anni, l’HTML è rimasto invariato nella sua sintassi e in quelli che sono i suoi elementi principali, i quali permettono di definire la struttura e il contenuto di una pagina web.

Quanto all’impaginazione e alla visualizzazione grafica, già dalla versione HTML 4.01, e quindi dal 1999, tale funzione è stata assunta dai cosiddetti fogli di stile, ovvero i Cascading Style Sheets (CSS).

In particolare, il CSS è un linguaggio usato per definire la formattazione dei documenti HTML tramite una serie di regole, le quali permettono di definire l’aspetto in termini di dimensioni, colori e caratteristiche visuali di ogni singolo elemento di una pagina web.

L’introduzione del linguaggio CSS è stata necessaria al fine di separare i contenuti delle pagine HTML dalla loro formattazione grafica, così da rendere la programmazione web più chiara e facile da utilizzare anche in termini di manutenzione.

Di contro, il linguaggio HTML ha lo scopo di definire gli elementi, di stabilirne i collegamenti e crearne anche diversi fra più pagine web. Pertanto, l’uso dell’HTML si concentra sul dare importanza ai contenuti testuali, ma non nella forma o nel colore, in quanto prerogativa del linguaggio CSS.

In questo senso, i due linguaggi risultano essere perfettamente complementari al fine della formattazione di una pagina web nel suo contenuto logico e nel suo aspetto finale.

Infatti, HTML e CSS si configurano come due delle tecnologie base per la creazione di pagine web, nonché come un unico strumento molto potente, il quale permette di rendere un sito web responsive.

 

 

Da CSS 2 a CSS 3

Proposti come alternativa all’evoluzione dell’HTML, la storia e lo sviluppo dei fogli di stile risale già a qualche anno prima, ovvero al 1993, anno in cui si cominciò a parlare di stile per le pagine web.

Infatti, negli anni Novanta le pagine web non avevano una struttura grafica e la loro formattazione era affidata alle specifiche caratteristiche di ogni singolo browser.

Per tentare di risolvere questo problema, il W3C pubblicò nel 1996 la prima versione CSS.

Questa prima versione risultò molto utile al fine di separare il contenuto da formattare in quanto il linguaggio HTML avrebbe avuto il compito di definire il contenuto di una pagina web, trasferendone la formattazione sui fogli di stile.

Nonostante i CSS, nella loro prima versione, si presentarono come un’idea semplice ma efficace, le loro potenzialità non ebbero una grande diffusione a causa nella mancanza di browser perfettamente in grado di supportarli.

Pertanto, solo nel 1998, il W3C pubblicò la seconda versione CSS.

Con CSS 2, e in particolare con lo sviluppo di CSS 2.1 nel 2011, vennero incluse nuove funzionalità e il CSS divenne finalmente un linguaggio ben supportato dai browser in quanto offriva la possibilità di creare fogli di stile separati per i dispositivi portatili.

Infatti, con la seconda versione unitamente al perfezionamento di browser quali Internet Explorer 5, Firefox e Opera 7 prese forma un contesto ideale per una buona interpretazione dei fogli di stile.

In questo modo i fogli di stile entrarono a far parte del codice di molti siti web.

Eppure, con la terza e ultima versione CSS, pubblicata nel 2014 sempre ad opera del W3C, vennero effettuate ancora ulteriori modifiche al fine di rendere CSS 3 in grado di gestire al meglio anche lo sfondo delle pagine web, così come venne resa possibile la realizzazione dei bordi arrotondati.

Dunque, una completa gestione del layout sia in termini di struttura grafica e testuale che di adattabilità a qualsiasi dispositivo.

Quale miglioramento di CSS 2, CSS 3 è un aggiornamento che, pur mantenendo la compatibilità con tutte le funzioni del linguaggio stesso, è programmato al fine di rendere le pagine web migliori in termini di riduzione dei tempi di caricamento nel browser e di nuove funzionalità di animazione ed effetti di testo.

Infatti, CSS 3 permette agli sviluppatori web di aggiungere non poche caratteristiche grafiche e testuali.
Pertanto, nella sua ultima versione, il linguaggio CSS risulta essere notevolmente flessibile in quanto offre significativi benefici allo sviluppo web.

 

 

Javascript e il tag script

Un’altra importantissima tecnologia che concorre allo sviluppo di una pagina web è Javascript.

HTML, CSS e Javascript sono, infatti, i tre linguaggi che ricoprono tutti gli aspetti relativi allo sviluppo di una pagina web.

In quanto linguaggio di programmazione, Javascript consente di stabilire il modo in cui una pagina web deve reagire di fronte a specifici eventi relativi all’utente, al browser o a elementi della pagina HTML.

In questo senso, Javascript permette di creare la logica dell’interfaccia utente.

Nello specifico, Javascript è un linguaggio di scripting orientato agli oggetti e agli eventi. Pertanto, Javascript risulta utile al fine della programmazione di siti web, di applicazioni web, così come è possibile estendere il suo campo di utilizzo anche alla programmazione di applicazioni ibride attraverso l’utilizzo di un unico codice sorgente basato su Javascript, HTML e CSS.

Ideato nel 1995, Javascript, inizialmente denominato LiveScript, ha da subito aggiunto alle pagine HTML la possibilità di essere modificate in modo dinamico.

Tale dinamicità avviene sulla base dell’interazione dell’utente con il browser per via delle funzionalità di calcolo e di manipolazione dei documenti rese possibili anche senza il coinvolgimento del server. Motivo per il quale, il duo HTML-Javascript venne definito, già a partire dagli anni Novanta, Dynamic HTML.

L’enorme diffusione di Javascript è, infatti, in gran parte dovuta allo sviluppo di numerose librerie e di framework lato server, entrambi ideati allo scopo di rendere la programmazione sul browser nettamente più semplice.

In particolare, l’unione HTML-Javascript risulta possibile attraverso l’utilizzo del tag script.

Il tag script è, infatti, caratterizzato da molti usi diversi, motivo per il quale questo tag viene utilizzato dai programmatori all’interno di pagine HTML al fine di realizzare siti web dinamici e interattivi.

Tuttavia, è bene chiarire che questo tag non è parte del linguaggio Javascript, bensì viene utilizzato al fine di creare un “contenitore” all’interno di pagine HTML.

In questo senso, Javascript si configura come linguaggio di scripting, ovvero quale linguaggio di programmazione interpretato il cui scopo è l’interazione con altri programmi, anch’essi complessi, con i quali avvengo determinate operazioni.

Un vantaggio molto importante caratterizzante i linguaggi di scripting è sicuramente relativo alla possibilità di evitare molti problemi tipici della programmazione tradizionale, con la quale è molto più facile incorrere in errori non facilmente individuabili. Di contro, Javascript evita al programmatore di occuparsi di questioni non strettamente connesse con quello che è l’obiettivo finale.

In questo modo, Javascript risolve non poche mancanze relative alle pagine HTML.

Nelle pagine HTML, infatti, non è presente nessuna parte esecutiva, bensì le pagine HTML sono semplici documenti formattati e collegati fra loro.

Javascript subentra nel momento in cui si vuole trasformare questo tipo di pagine web, denominate statiche, in pagine dinamiche con le quali è possibile, attraverso l’utilizzo degli script, eseguire istruzioni.

Autore: Roberta Foglia