Il cloud come strategia verso l'innovazione - Sviluppo software e web

Sviluppo software e web

Il cloud come strategia verso l'innovazione

Indice

  1. Cos’è il cloud?
  2. Cloud storage e cloud computing
  3. I quattro modelli di distribuzione
  4. Vantaggi e opportunità per le aziende
  5. Verso l’innovazione

 

 

Cos’è il cloud?

Con il termine inglese cloud computing, letteralmente tradotto “nuvola informatica”, si intende una tecnologia, la quale consente di usufruire di risorse software e hardware tramite server remoto.

Nello specifico, il cloud computing, o semplicemente cloud, è una rete globale di server che opera al fine di archiviare e gestire dati, eseguire applicazioni e distribuire contenuti o servizi.

L’elaborazione, l’archiviazione e la trasmissione di dati tramite cloud avviene online, ovvero tramite rete Internet.

Ad esempio, alcuni tra i più comuni e quotidiani servizi offerti dal cloud sono la posta elettronica, i video in streaming, così come i software di programmazione aziendale.

Il cloud nasce, infatti, come soluzione adeguata a fornire all’utente uno spazio di archiviazione personale.

 

 

Cloud storage e cloud computing

In questo senso, è opportuno distinguere fra le due tipologie di cloud, ovvero il cloud storage e il cloud computing, sviluppatosi in un secondo momento.

Il cloud storage, nonché la prima forma di cloud, consente di memorizzare dati e file all’interno di un unico spazio virtuale condiviso da più utenti.

Il cloud storage porta, senza dubbio, numerosi vantaggi. Questa tipologia di cloud offre, infatti, la possibilità per l’utente di salvare dati e file all’interno di un determinato cloud e di accederci in qualsiasi momento e soprattutto da qualsiasi dispositivo.

Il vantaggio di poter condividere qualsiasi tipo di documentazione direttamente nel cloud stesso, agevola di gran lunga l’utente nella gestione di un unico spazio di archiviazione personale.

In questo modo, l’utente passa dalla scomoda possibilità di salvare dati e file nella memoria locale del computer, in una chiavetta USB o in un hard disk esterno, all’opportunità di sincronizzare i propri file in un unico spazio, condivisibile o meno con altri utenti.

Tutto ciò, porta al conseguente vantaggio di poter modificare, cancellare, aggiornare e scaricare i file presenti sul cloud in qualsiasi momento, avvalendosi di indubbi agevolazioni in termini di tempo e praticità.

Infatti, grazie al cloud l’eventualità di perdere tutti i dati e i file, prima salvati su memorie esterne, quali chiavette USB, hard disks o memorizzati sulla stessa memoria locale del computer o dello smartphone, diventa un imprevisto improbabile.

Quanto alla seconda forma di cloud, ovvero il cloud computing, esso è stato ideato nel tempo grazie al progresso e all’evoluzione dei server virtuali.

A differenza del cloud storage, la finalità del cloud computing è quella di salvare all’interno del cloud anche software e hardware. Di conseguenza, lo spazio di archiviazione e condivisione risulta maggiore e più stabile rispetto alla prima forma di cloud.

In questo modo, gli utenti possono facilmente elaborare, archiviare e recuperare dati e file. Ad esempio, gli utenti possono utilizzare software remoti anche non direttamente installati sul proprio computer e salvare un’enorme quantità di dati su memorie di massa presenti online e predisposte dallo stesso provider di servizi cloud.

Tuttavia, avvalersi di un servizio cloud computing potrebbe comportare anche alcune problematiche legate alla sicurezza informatica e alla privacy degli utenti, all’incerta continuità del servizio cloud offerto e alla difficoltà di migrazione dei dati nel caso di un eventuali cambio di provider, ovvero del gestore dei servizi cloud.

Eppure, almeno per le ultime due sconvenienti eventualità è sempre possibile la creazione di una copia di sicurezza, quindi attraverso il processo di backup, processo reso quasi sempre automatico.

 

 

I quattro modelli di distribuzione

Alla luce delle numerose potenzialità che il cloud offre, è possibile definire quattro modelli di distribuzione tramite cloud computing, ovvero il cloud pubblico, il cloud privato, il cloud ibrido e il community cloud.

Per quanto riguarda il cloud pubblico, uno dei principali vantaggi di questa tipologia di cloud risiede nell’opportunità di corrispondere al provider solo ed esclusivamente il costo relativo allo spazio di archiviazione e condivisione effettivamente occupato.

In genere, la classica modalità che prevede la scelta del cloud pubblico consta di software, hardware e altre infrastrutture di supporto.

Questo genere di servizio risulta ideale soprattutto per le piccole e per le giovani aziende, le quali, tramite cloud pubblico, potranno avere a disposizione tutti gli strumenti di proprietà del provider di servizi cloud. In questo modo, l’utente avrà la possibilità di usufruire interamente dei servizi gestiti e offerti dal provider semplicemente tramite connessione Internet.

L’unico svantaggio relativo alla scelta di adoperare un cloud pubblico è la conseguente scarsa sicurezza e privacy dei proprio dati. Diversamente, scegliere di adottare un cloud privato si traduce nella decisione di non delegare la gestione del server ad un fornitore esterno.

Infatti, contrariamente al cloud pubblico, il cloud privato è interamente a carico dell’azienda, all’interno della quale esperti e tecnici specializzati dovranno occuparsi e dedicarsi al funzionamento e alla manutenzione del cloud. Motivo per il quale, quella del cloud privato è una scelta quasi sempre compiuta esclusivamente da grandi aziende che necessitano di uno spazio di archiviazione interamente dedicato.

Rispetto alla prima tipologia, e quindi al cloud pubblico, il cloud privato prevede, infatti, un costo non solo più alto, ma anche fisso.

Tuttavia, avvalendosi di un’infrastruttura interamente dedicata ad una determinata organizzazione aziendale, quest’ultima potrà ottenere una totale sicurezza e un completo controllo sui dati.

In aggiunta, a seconda del modo in cui viene gestita l’infrastruttura, è possibile distinguere il cloud privato a sua volta in cloud privato on-permise e cloud privato esterno.

La differenza fra le sue sottotipologie di cloud privato risiede principalmente sul maggiore o minore controllo relativo alla sicurezza dei dati. Infatti, mentre il cloud privato on-permise è ospitato sulle strutture dell’azienda stessa, il cloud privato esterno, anch’esso usato esclusivamente da un’azienda, si differenzia in quanto è mantenuto da società terza, solitamente un provider.

In questo senso, il cloud privato on-permise risulta sicuramente migliore in termini di sicurezza e controllo sui dati e di una maggiore capacità di server, tuttavia è molto più costoso e richiede personale interno con specifiche competenze tecniche.

Il terzo modello di distribuzione, ovvero il cloud ibrido, è una soluzione che si colloca a metà strada tra le due precedenti.

In particolare, il cloud ibrido usufruisce sia del cloud pubblico che del cloud privato al fine di impiegare gli aspetti più vantaggiosi di entrambi i modelli di distribuzione di cloud.

Adottare un cloud ibrido risulta una scelta ottima nel momento in cui i costi relativi all’impiego di un modello di cloud privato sono eccessivi, ma allo stesso tempo la questione della sicurezza dei dati è fondamentale.

Pertanto, il cloud ibrido offre i vantaggi del cloud privato in termini di sicurezza dei dati e i vantaggi del cloud pubblico quanto alla disponibilità computazionale e ai costi più accessibili.

Il modello ibrido permette,quindi, una gestione uniforme delle risorse cloud pubbliche e private. Tuttavia, basandosi su un singolo piano di gestione, lo svantaggio del cloud ibrido è nella necessità di controllare quanto accade sulle diverse tipologie di cloud, garantendo una comunicazione sicura fra i diversi modelli cloud.

Importante distinguere il concetto di cloud ibrido dal concetto di multi cloud in cui l’azienda utilizza e gestisce servizi di cloud pubblico e privato attraverso più provider al fine di adattarsi e rispondere al meglio alle necessità aziendali.
Infatti, l’architettura multi cloud si differenzia dal cloud ibrido in quanto si riferisce a più servizi cloud piuttosto che a più modelli di distribuzione.

Uno dei principali vantaggi relativi alla strategia multi cloud è, senza dubbio, la possibilità di scegliere, di volta in volta, su quale provider acquistare un determinato servizio.

In questo modo, l’approccio cloud ibrido e l’approccio multi cloud si escludono a vicenda, in quanto nel caso di cloud ibrido, cloud pubblico e cloud privato saranno interconnessi, contrariamente a quanto permette l’architettura multi cloud.

Infine, il community cloud. Questo quarto modello di distribuzione è un servizio creato per l’uso esclusivo da parte di una specifica comunità di consumatori, i quali ne condividono gli obiettivi, i requisiti di sicurezza, la politica e le considerazioni di conformità. Pertanto, il community cloud può essere gestito dall’organizzazione stessa, da terze parti o da entrambe.

L’obiettivo del community cloud è quello di permettere alle organizzazioni partecipanti di ottenere i benefici del modello pubblico, ma allo stesso tempo ottenere una certa sicurezza e privacy dei dati.

 

 

Vantaggi e opportunità per le aziende

L’archiviazione cloud è, quindi, definibile come un servizio che consente di archiviare i dati, trasferendoli tramite rete Internet a un sistema di archiviazione esterno gestito da terze parti.

Pertanto, l’archiviazione cloud consente a livello aziendale di ottenere un supporto dal punto di vista commerciale e non solo, trasferendo e archiviando un’enorme quantità di dati in modo sicuro.

Inoltre, grazie ai differenti modelli di distribuzione cloud sopra elencati, ogni azienda ha la possibilità di scegliere il sistema di archiviazione che meglio soddisfa le proprie esigenze.

La diffusione del cloud computing è, infatti, ormai capillare.

Questa tecnologia risulta molto conveniente per le aziende, le quali affidandosi ad un provider si avvalgono dell’opportunità di archiviare e gestire file e dati, secondo quelli che sono i criteri di accessibilità, flessibilità, scalabilità e autonomia.

Uno dei vantaggi per le aziende è, tra l’altro, il risparmio economico, in quanto adoperando un servizio di cloud computing ogni azienda non avrà più bisogno di implementare totalmente le tecnologie necessarie all’archiviazione e alla gestione dei dati.

I provider di servizi cloud hanno, infatti, esattamente l’obiettivo di offrire alle aziende una serie di servizi di calcolo, quali server, database, risorse di archiviazione, software e ancora molto altro, a fronte di un abbonamento, garantendo alle aziende un risparmio di tempo, spazio e risorse.

 

 

Verso l’innovazione

I vantaggi connessi alla scelta del cloud computing sono ormai sempre più evidenti, relativamente alle opportunità offerte in termini economici, nonché di praticità di gestione, sicurezza e scalabilità dei dati aziendali.

A fronte di questi numerosi vantaggi, moltissime aziende autorevoli e rinomate nello scenario tecnologico, e non solo, hanno deciso di investire nel cloud computing.

Tra le importanti aziende, le quali sfruttano il cloud computing in modo strategico per l’innovazione e il successo, figura il noto servizio di streaming musicale Spotify, così come risultano ai primi posti anche Airbus, Mercedes F1, BMW, Lufthansa, Novartis, Red Bull e Carrefour.

E ancora, fra le altre grandi realtà ci sono anche le affermate aziende quali Adidas, Zalando, SKY, Bosch, Flixbus e ancora molte altre.

È proprio in questo senso che la crescita delle aziende sembra andare di pari passo con la necessità sempre più visibile di adottare servizi cloud.

Autore: Roberta Foglia